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La solitudine dell'uomo



L'essere umano si è sviluppato passando da una pre-coscienza a una coscienza personale. Compiendo tale passo si è anche reso conto della propria limitatezza ed impotenza, del proprio isolamento e della solitudine di cui soffre. 
Il senso di separazione è la vera fonte della paura presente nell'uomo, che si sente indifeso, isolato, incapace di interpretare e spiegare da solo la propria vita. Dopo aver assaggiato il frutto dell'"Albero della conoscenza" ed essersi sviluppato come vettore dello spirito, l'essere umano ha cominciato ad essere in grado di distinguere il bene e il male. E nello stesso momento si è accorto di essere nudo, cioè separato, solo, di essere un qualcuno che non ha ancora imparato a contare sulla propria forza, a cercare in se stesso il proprio fondamento.
Ecco che da allora prova una profonda nostalgia e un anelito innato a superare la propria solitudine, a trasformare la propria separazione per sentirsi al sicuro e unito al tutto. 
C.G. Jung ha senza dubbio capito l'uomo meglio di Freud e Adler, indicando che l'anelito religioso esercita una forza di gran lunga superiore a quella della sessualità e della brama di potere. Costituisce il desiderio primordiale di una patria.

Tratto da "L'essenza della vita . Il risveglio della consapevolezza nel cammino spirituale" di Willigis Jäger

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Per Mencio usare il proprio animo, e cioè la facoltà propriamente umana di pensare ciò che si sente, significa inclinare spontaneamente la propria intenzionalità verso la parte più nobile della propria natura. “Gongduzi chiese: “Come si spiega che, pur essendo tutti ugualmente uomini, alcuni diventano persone di grande valore mentre altre divengono persone di poco conto?” Mencio rispose: “ Coloro che privilegiano quanto hanno di più importante ne sono accresciuti, mente coloro che privilegiano quanto hanno di meno importante ne risultano sminuiti”. “Ma come si spiega che, pur essendo tutti ugualmente uomini, alcuni privilegiano quanto hanno di più importante mentre altri privilegiano quanto hanno di meno importante?” “Gli organi di senso non hanno la facoltà di pensare e si lasciano fuorviare dalle cose esterne. Essendo semplici cose in contatto con altre cose, i sensi se ne lasciano inevitabilmente attrarre. L’organo che è il cuore/animo ha invece la facoltà di pensare. Se pensa potrà