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Del divenire e dell’essere.



La realtà fisica non è altro che una serie di lampi, un divenire piuttosto che un essere. Sia che pensiamo a questi “momenti istantanei”, o a una “lunga” vita umana di un centinaio di anni, o alla “lunghissima” vita dei deva, l’esistenza è sempre fugace. Ciò è vero tanto per il cosmo che per l’individuo: anche i mondi vanno e vengono, perpetuamente, senza sosta, e vengono distrutti inesorabilmente dal fuoco, dal vento e dall’acqua. Nulla di quanto è noto ai nostri sensi o alla nostra esperienza è affidabile o permanente”.

Da “La meditazione Theravada. La trasformazione buddhista dello yoga”

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Lao Tzu “Fai attenzione ai tuoi pensieri, perché diventano parole. Fai attenzione alle tue parole, perché diventano le tue azioni. Fai attenzione alle tue azioni, perché diventano abitudini. Fai attenzione alle tue abitudini, perché diventano il tuo carattere. Fai attenzione al tuo carattere, perché diventa il tuo destino.”
Per Mencio usare il proprio animo, e cioè la facoltà propriamente umana di pensare ciò che si sente, significa inclinare spontaneamente la propria intenzionalità verso la parte più nobile della propria natura. “Gongduzi chiese: “Come si spiega che, pur essendo tutti ugualmente uomini, alcuni diventano persone di grande valore mentre altre divengono persone di poco conto?” Mencio rispose: “ Coloro che privilegiano quanto hanno di più importante ne sono accresciuti, mente coloro che privilegiano quanto hanno di meno importante ne risultano sminuiti”. “Ma come si spiega che, pur essendo tutti ugualmente uomini, alcuni privilegiano quanto hanno di più importante mentre altri privilegiano quanto hanno di meno importante?” “Gli organi di senso non hanno la facoltà di pensare e si lasciano fuorviare dalle cose esterne. Essendo semplici cose in contatto con altre cose, i sensi se ne lasciano inevitabilmente attrarre. L’organo che è il cuore/animo ha invece la facoltà di pensare. Se pensa potrà